Giro di vento

Matteo Isolabella
2 min readJun 24, 2021

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Soffia forte il vento in casa, tanto da scompigliare i pensieri che corrono veloci come le nuvole di oggi. Spero che il vento mi porti le nuove della corsa, non c’è collegamento televisivo, le notizie le devo cercare sui nuovi mezzi di comunicazione, i social. Gli stessi che mi hanno portato nell’ultimo anno a collaborare spesso con Filippo, tanti messaggi, un po' di favori l’uno con l’altro. La possibilità di andare sul campo per la prima volta, di fare un giro al Giro. Quello di casa, quello dell’Appennino. I social, che dove lavoro sembrano diventati fondamentali, che all’improvviso lo sono diventati anche per me quando chi se ne occupa mi mette in contatto con chi cura l’organizzazione del Giro. Intanto arrivano le foto di via Ceccardi, Piazza Dante, le mie vie, dove sono tornato dopo anni. Ma io non ci sono, ci tornerò la prossima settimana, per vedere come sta andando la vertebra che mi sono fratturato, andando in bici. Già un giro, finito male, con il sedere per aria e giorni steso a letto. Mi alzo poco e quel poco lo uso per andare sul poggiolo per qualche minuto, il vento è ancora più forte come se stesse cercando di dirmi che Ben Hermans ha tagliato il traguardo in via Venti, vedo il centro da casa, lontano. I social mi raccontano che questo #appennino21 è finito. Non l’ho visto, non l’ho vissuto. L’ho cercato e rincorso, nelle foto, nei brevi video presi da qualche account. Sul percorso di quest’anno avevo fatto un piccolo giro di ricognizione, mi ero fermato a Torbi prima della Madonna della Guardia, in un caseificio a fare rifornimento di formaggi e a coccolare Matisse un gattino ormai mascotte dell’Azienda. Oggi erano a bordo strada con i campanacci a incitare ai corridori. Ero pronto anche io da settimane, sarà per il prossimo Giro. Intanto il vento non si placa, continua a soffiare e a girare i pensieri.

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